Tutori piede torto
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Il piede torto, detto anche piede torto equino-varo-supinato, è un'anomalia dello sviluppo del piede che si verifica durante il periodo fetale.
L'analisi statistiche ci informano che un bimbo su 1000 nasce con questa anomalia, i maschi ne sono più colpiti rispetto alle femmine in ragione del 70% dei casi, nella metà di questi casi sono colpiti entrambi i piedi.
Si tratta di una anomalia presente sin dalla nascita, in cui le ossa del piede, le articolazioni e le parti molli, tendini, muscoli, cute, capsule delle articolazioni presentano deformazioni su diversi piani dello spazio.
L'ecografia prenatale, attualmente, diagnostica circa il 46% dei piedi torti equino-varo-supinati
Per fare diagnosi di piede torto alla nascita, occorre che si constati una deformazione ed una rigidità del piede su diversi piani dello spazio.
La prognosi, in caso di trattamento tramite rieducazione e valve/tutori è eccellente.
Occorre intervenire il piu presto possibile perché col tempo, le deformazioni si fissano e le articolazioni diventano sempre più rigide.
La deambulazione è possibile, ma si verifica sul bordo esterno del piede, o addirittura sul dorso, il che è causa di dolori.
A tale stadio dell'evoluzione, persino la chirurgia tradizionale del piede torto è inefficace, ed occorre correggere i piedi con degli apparati di fissazione esterna.
Nel trattamento del piede torto possono essere usati diversi tipi di tutori
IMPORTANZA DEL TUTORE
Il piede torto, anche quando sia ben corretto, tende a recidivare, cioè a crescere ruotando nuovamente verso l'interno, in particolare nei primi quattro anni di vita del bambino. Quando questo avviene, è necessario correggere nuovamente il piede.
Le recidive sono più facili da curare in un piede corretto col metodo Ponseti, rispetto ad un piede trattato col metodo tradizionale, e in molti casi è sufficiente un nuovo ciclo di manipolazioni e gessetti; in alcuni casi, però, solitamente nei bambini di tre-quattro anni, può essere necessario un intervento chirurgico (il transfer tibiale), per evitare ulteriori recidive.
Il transfer tibiale è certamente un “piccolo” intervento rispetto agli invasivi interventi utilizzati nel metodo tradizionale, primo fra tutti il Codivilla, ma è pur sempre un'operazione chirurgica, ed è necessario evitarla il più possibile prevenendo le recidive.
L'unico strumento veramente efficace per la prevenzione delle recidive è il tutore per l'abduzione del piede. Evita recidive nel 94-95% dei casi.
L’utilizzo del tutore non ritarderà lo sviluppo del bambino che imparerà normalmente a stare seduto, a gattonare e a camminare.
Attenzione: il mancato utilizzo di un tutore causa la ricomparsa della deformità del piede torto e l’insuccesso del trattamento!
La cause più comuni di recidiva sono l'uso di un tutore inappropriato o la mancata aderenza al protocollo!
Il dottor Morcuende ha rilevato che le recidive si verificano solo nel 6% delle famiglie che rispettano il protocollo di uso del tutore, e in più dell'80% delle famiglie che non lo rispettano!
L'uso scorretto del tutore comporta un rischio di recidiva molto alto, soprattutto nei primi due anni:
nel 1° anno di età : 90%;
nel 2° anno di età : 70-80%;
nel 3° anno di età : 30-40%;
nel 4° anno di età : 10-15%.